VILLA DEI VESCOVI

 

TEMPO SETTIMANALE

Milano*Attualità*Cultura*16 Luglio 1972

L'Appello per il restauro del Loggiato, di Brera

Giuliana d'Olcese vende cataloghi per salvare il loggiato di villa dei vescovi

Dichiarazioni sul nuovo restauro degli affreschi,

la nota di Giuliana D'Olcese, il doc del 1966, il Premio nel mondo,
l'Appello per il loggiato di Brera

«Soprintendenza ai Monumenti di Venezia-Certificato di Collaudo Restauro Affreschi»

Archivio documenti fotografie e stampa Giuliana D'Olcese

 

Dicembre 2009, la nota di Giuliana D'Olcese de Cesare

Celebre, anzi celeberrima, testimoniata dai più qualificati osservatori del variegato mondo della critica, è la rivalità tra critici d'arte. Basta ricordare, per fermarsi al recente Novecento, le diatribe infinite che videro contrapposti in un eterno duello, nazionale ed internazionale, due tra i massimi ed autorevoli critici d'arte del tempo: Bernhard Berenson e Roberto Longhi. La "tradizione", tutta italiana, non ha risparmiato critici, e affini, cui il FAI Fondo per l'Ambiente Italiano ha affidato storiografia, analisi, indagini, resoconti critici e tecnici, e direzione dei lavori sui restauri del ciclo degli affreschi dipinti nel XVI secolo dal pittore olandese Lambert Sustris nelle stanze del Piano nobile di Villa dei Vescovi.
Notoria è l'"inclinazione", detta anche "il vizietto", propria a critici d'arte e architetti, al "sovrapporre" alla firma precedente la propria -sovente con sviste epiche che data la scarsa conoscenza e l'ignoranza generale su materie specifiche, per esempio pittura, architettura, scienza, ricerca scientifica ecc., non vengono colte che da pochi sparuti specialisti-. Un esempio storico? Le teorie, rivelatisi realtà scientifiche, di Galileo Galilei.
Infatti, su qualsivoglia lavoro, riconoscimento, attestato, analisi critica, restauro architettonico o pittorico approvati da precedenti Sovrintendenze ai Beni Monumentali e Artistici, da Ministeri per i Beni Artistici e Monumentali, Istituti del Restauro, autorevoli Fondazioni scientifiche ad autorevolissimi studiosi della materia, arriva l'esperto, lo specialista o il critico "del momento" e il lavoro precedente viene spedito in soffitta. Troppe volte arbitrariamente o per ansia mediatica.
E' il caso, attuale, delle dichiarazioni riportate dal FAI, e rimbalzate su qualche giornale locale, rese qualche mese fa da Elisabetta Saccomani docente di Arte moderna all'Università di Padova e consulente scientifica della restauratrice Pinin Brambilla Barcilon cui il Fondo per l'Ambiente Italiano ha affidato indagini e restauro degli affreschi di
Villa dei Vescovi.
Con le dichiarazioni sulla «cattiva qualità, sui pesanti rifacimenti» e sulle «vecchie ridipinture risalenti agli anni 60», Saccomani allude a «vecchie ridipinture», non dice antiche. Quindi, quali già erano e sono tuttora causa l'impossibilità di interventi pena il peggioramento dello stato degli affreschi.
Come per incanto, e in un sol colpo, è così che Brambilla Barcilon e Saccomani liquidano il lavoro di restauro e cancellano la firma del Professor Glauco Tiozzo della Scuola di Restauro dell'Accademia di Venezia. E con lui i suoi allievi restauratori oltre alla conoscenza, la cultura, l'esperienza, il rigore di coloro che acquistarono e restaurarono esemplarmente Villa dei Vescovi, Giuliana e Vittorio Olcese, tanto da meritare il Primo premio nel mondo per il miglior restauro e l'arredo di un Monumento d'Arte, il cui attestato è in calce. come pure il doc originale del «Certificato di Collaudo Restauri Affreschi» della Soprintendenza ai Monumenti di Venezia condiviso dall'Ente Ville Venete.
Ed ecco quindi la cancellazione in un sol colpo di attestati e documenti della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Monumentali di Venezia, del Ministero per i Beni Artistici e Monumentali, dell'Ente Ville Venete -e con questi l'autorevolezza, la cultura specifica ed il rigore del Presidente Giuseppe Roi - il quale, ben due volte a settimana, inviava ispettori e sovrintendenti a controllare che il restauro delle strutture architettoniche e degli affreschi
Villa dei Vescovi non tradissero e venissero meno alle direttive, le autorizzazioni ed ai permessi discussi, pattuiti, ottenuti e concessi da ciascun ente a Vittorio e Giuliana Olcese.
Infine, riguardo le «importanti novità sul piano delle indagini storiche del monumento emerse dal restauro della facciata meridionale di Villa dei Vescovi», annunciate dall'attuale responsabile scientifico per gli studi storico-architettonici di
Villa dei Vescovi, Guido Beltramini, ossia che «l'ipotesi è che le finestre cinquecentesche erano state tamponate» e che il «dato è molto significativo perchè avalla con conferme concrete l'ipotesi che la facciata in origine non presentasse semplici finestre come appare attualmente, ma fosse invece arricchita da una galleria di cinque arcate, richiamando così le due ampie logge che si trovano sulle facciate contigue», il critico inglese David Carrit - noto internazionalmente anche per aver scoperto nei depositi di Buchingham Palace dodici dipinti del celebre pittore veneziano Antonio Canal, detto il Canaletto - quando fu nostro ospite in villa raccontò a me e Vittorio che tra le collezioni private della Regina aveva visto alcuni disegni preparatori di Gian Maria Falconetto con l'impianto del complesso monumentale, le piante e le facciate di Villa dei Vescovi.
Aggiunse Carrit: «nei disegni di proprietà della Regina l'architettura esterna del corpo centrale della vostra bellissima villa era esattamente come la sto vedendo ora».
Quindi, secondo le descrizioni di David Carrit, lungo la facciata meridionale della villa non correva una terza loggia o "galleria". E in quanto alla seconda "ipotesi" Beltramini, secondo cui il «basamento a bugnato» che ricorda le opere architettoniche «di Giulio Romano, che reduce dalla realizzazione di Palazzo Te a Mantova, e successo al Falconetto sul cantiere, si sarebbe occupato ai Vescovi della realizzazione dell'articolato bugnato che caratterizza il piano terra dell'edificio», l'ipotesi Beltramini appare incerta e tutta da verificare con dati storici, scientifici e, magari, confrontando tra loro i disegni della Regina e le ipotesi.

VILLA DEI VESCOVI

Soprintendenza ai Monumenti di Venezia-Certificato di Collaudo Restauro Affreschi

certificato di collaudo restauro Villa dei Vescovi

VILLA DEI VESCOVI

Giuliana e Vittorio Olcese

ricevono, dall'American National Society of Interiors Designers Foundation,

il Primo Premio dell'anno 1967 per il miglior restauro e arredo nel Mondo di un

Monumento d'Arte

Le due Pergamene, con il simbolo della Bandiera degli Stati Uniti d'America,

furono consegnate a Giuliana e Vittorio Olcese, a Venezia, nel corso di una solenne cerimonia svoltasi

all'Accademia Querini Stampalia

   

VILLA DEI VESCOVI

Critici, esperti, architetti e restauratori?
Ricordano l'eterna rivalità tra Roberto Longhi e Bernard Berenson

di Giuliana D'Olcese de Cesare

FESTA IN CASA LONGHI A FIRENZE

 

 

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